sabato 10 settembre 2011

Patrimoniale sì, patrimoniale no. Perché no?

A parte le tragiche disavventure finanziarie del

Le formule di Paolo descrivono in termini matematici il letame in cui ci stiamo dibattendo da quando Berlusconi “è sceso” in politica.
Che si può fare per risollevarsi?

Lunedì sera all’Infedele di Gad Lerner su La7 Pietro Modiano, presidente di Nomisma e ex banchiere, ha formulato una proposta di patrimoniale sintetizzabile in questi termini:

1) Attuale debito pubblico in percentuale del PIL: 120%
2) Debito pubblico in valori assoluti: 1.900 miliardi (di euro)
3) Il patrimonio in mano agli italiani è nove volte superiore.
4) I patrimoni del 20% dei più ricchi, escludendo l'80% degli altri italiani, corrispondono ad una base imponibile di 2.200 miliardi.
5) Tassare del 10% questi patrimoni significa recuperare circa 200 miliardi di minor debito: in rapporto al PIL il debito pubblico tornerebbe vicino al 100%.

Modiano ha aggiunto che tale tassa sarebbe certa e esigibile in tempi brevi.
A me pare una proposta sensata. Ma parlare di patrimoniale con la destra è impossibile. Potrebbe essere realizzata solo da un governo di sinistra.
Che ne pensano autorevoli commentatori?
Giannino odia qualsiasi patrimoniale anche di basso livello.
Il buon Santalmassi in questo post mi è sembrato scettico.

E’ una proposta fattibile? Il famigerato 20% dei ricconi sarebbe d'accordo?

Su questo argomento il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Modiano: La responsabilità della classe dirigente, Imposta patrimoniale per chi ha di più.
Ciao
Mario